G.M.A. - GRANDI MARCHE AUTOMOBILI S.R.L.
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E’ una questione di stileSpecialità di Pesce e Siciliane
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Viale Secondo Moretti 31/A
63074 San Benedetto del Tronto (AP)
La Cantina Sociale di Quistello è nata nel 1928. Sono passati dunque 90 anni da quando un gruppo di
viticoltori la costituì.
Ci piace però pensare che la nostra Cantina fonda le sue radici in una storia ben più antica. Una storia fatta tanto di contadini quanto di poeti. Una storia che rimanda a tempi davvero lontani!
La zona di produzione del Lambrusco Mantovano è infatti una zona di antichissime tradizioni viticole e gastronomiche e per trovare le prime tracce di “Labrusca” o “Lambrusca”, come erano inizialmente chiamati i vigneti da cui deriva il nostro vino, è necessario volgere lo sguardo al passato.
A pochi km a sud est di Mantova, ad esempio, sorge un importante abitato etrusco del VI_IV sec a.C: il Parco Archeologico del Forcello. Il Forcello, che si trova nel Comune di Bagnolo San Vito, ha restituito una ricchezza e varietà di reperti davvero eccezionale. E tra questi non sono mancate preziosissime anfore da trasporto per vino.
Questi ritrovamenti supportano la tesi secondo cui il vino locale fu a lungo oggetto di esportazione.
La via marittima adriatica che giungendo dall’Egeo, sfruttava gli scali portuali di Adria e Spina, permetteva infatti di raggiungere in maniera abbastanza agevole la pianura padana, attraverso i percorsi
fluviali.
La “Labrusca” fu conosciuta oltre che dagli Etruschi anche dai Romani. Alcuni precisi riferimenti di scrittori latini nelle loro opere possono essere considerati, in tal senso, dei preziosi documenti, sulla presenza di questo vitigno e su come esso fosse conosciuto anche dalla popolazione Romana.
E’ di quasi 2000 anni fa, ad esempio, la citazione della “Vitis Labrusca” nella quinta Bucolica del poeta mantovano Virgilio che fu, evidentemente, un testimone prezioso e diretto della presenza del vitigno lambrusco nel territorio mantovano!
A tutt’oggi non è possibile risalire con precisione a quando sia stata presa in considerazione la coltivazione della vite Labrusca nel modo in cui viene concepita nei giorni nostri!
Di certo la coltivazione della vite assume un valore fondamentale alla fine del secolo XI con i monaci benedettini nei territori dell’abbazia di Polirone a San Benedetto Po. I monaci stabilivano agli affittuali il pagamento di un tributo annuo (la preménda). L’economista Ugo Ruberti rese noto come i contadini, utilizzassero l’uva dei vigneti del Lambrusco per assicurarsi un vino di alta qualità molto apprezzato dai monaci per il gusto, il profumo ed anche il colore intenso. ( Del resto già Plinio il Vecchio nella Naturalis
Historia scrive “… la vitis vinifera le cui foglie, come quelle della vite Labrusca, diventano di colore
sanguigno prima di cadere…”…)
A Ugo Ruberti, studioso quistellese, esperto d’agricoltura e viticoltura, si deve la scoperta del vigneto autoctono Grappello Ruberti. Testimonianze storiche di questo vitigno sono presenti dai primi del ’900, quando il famoso ampelografo Dal Masso dichiarò in un convegno del 1939 che per moltissimo tempo il Grappello Ruberti era stato l’unico vitigno coltivato in questa zona.
Nel 2013 il ministero dell’Agricoltura ha ufficialmente riconosciuto il Grappello Ruberti come vitigno la cui uva autoctona “è diffusa soprattutto nell’Oltrepò mantovano e in particolare nell’area della Cantina sociale di Quistello”!
Quella che in maniera semplice vi abbiamo raccontato non è che una parte di una storia davvero suggestiva che abbraccia secoli, popolazioni e territori!
E’ la storia di un vino che amiamo e a cui dedichiamo il nostro lavoro con impegno e passione consapevoli del privilegio che abbiamo nel portare avanti questa storia tanto lunga quanto speciale.
Produzione Cantina di Quistello:
Vini Rossi frizzanti: 80 Vendemmie Rosso (Lambrusco IGP di Quistello), 80Vendemmie Rosato (Lambrusco IGP di Quistello), Gran Rosso del Vicariato di Quistello (Lambrusco IGP di Quistello), Lambrusco Mantovano DOP (Lambrusco Mantovano DOP).
Vini Bianchi frizzanti: Gran Bianco di Quistello (IGP bianco Quistello), Dolce del Vicariato di Quistello (IGP bianco Quistello), Bianco Trebbiano ((IGP bianco Quistello).
Spumante Metodo Classico Brut: 1.6 Armonia
Mosti Cotti: Vin Cot, (riduzione di mosto di Grappello Ruberti di Quistello DE.CO. di Quistello).
CasaVissani... Sapore, Tecnica, Colori.. Linee Sottili... Grandi Emozioni
CHI SIAMO
GIANFRANCOVISSANI
La grande esperienza, la conoscenza delle materie prime e la personalità di uno dei più importanti chef italiani, al servizio del tuo palato.
LUCAVISSANI
"Il servizio è come un Bacio... un Apostrofo Rosa tra le parole T’Amo".
Di Edmond Rostand
Ristorante
Il luogo dove si realizzano piatti raffinati, dal gusto unico, che uniscono innovazione e rispetto per la tradizione italiana, valorizzando i prodotti del territorio.
L'Hotellerie
Vivere un’esperienza di alta cucina e di puro relax non è più un sogno. A Casa Vissani potrete soggiornare in splendide camere per scoprire l’Umbria e le sue meraviglie.
Tutta un’altra pizza
Pizzeria PIZZAMBA è la combinazione tra creatività, innovazione e manualità per la preparazione, consumo e consegna a domicilio di pizze bianche, rosse e fritti. «PIZZA SAMBATARO» è la perfetta unione dei due termini che rappresentano il meglio della pizza romana, anche se, la massima affinità è rappresentata dalla qualità degli impasti. Realizzati con eccellenti materie prime e lievitati per ore, si presentano soffici e delicati ed offrono un’alta idratazione ed un’elevatissima digeribilità.
Impasti di farine di riso, farro, soia e frumento, si fondono in una base ricca di sinfonia per dare qualità e bontà ai vostri palati, mentre l’armonia del sapore e della squisitezza viene raggiunta con la selezione e la ricercatezza di un’ampia gamma di ottimi ingredienti. La composizione assicura, infine, una conveniente e variegata scelta delle nostre pizze e dei nostri fritti.
Stefano Sambataro, titolare di «PIZZAMBA», riesce così a concretizzare l’idea iniziale con la sua passione. Egli, infatti, dopo aver acquisito la maturità liceale, rafforzerà questa grande “passione” con lo studio e la costante formazione teorico-pratica, raggiungendo livelli opportuni di crescita in ambito professionale e lavorativo.
Oggi, prosegue l’approfondimento del suo bagaglio di conoscenze e di abilità di pizzaiolo, grazie alla costante ricerca e all’acquisizione di moderne tecniche avanzate nel comparto. Le performances raggiunte da Stefano – step by step – confermano i suoi obiettivi iniziali e ci regalano un ricco assortimento di prodotti e gradevoli accostamenti di elementi nelle pizze. In sintesi PIZZAMBA “Molto più di una semplice pizza” è, senza dubbio, il luogo ideale dove la professionalità e la ricerca incontra i sapori, i gusti e le fragranze di squisite pizze e ottimi fritti.
Il Ristorante Da Nicò – Trattoria del Porto si trova a Sanremo, perla della Riviera dei Fiori in Liguria, a pochi Km dalla Cote Azur (Costa Azzurra) e dal capoluogo Imperia.
Ci troviamo nella piazza più famosa e caratteristicha della città dei fiori: Piazza Bresca, centro della nightlife sanremese e a pochi minuti a piedi da varie attrazioni turistiche della città: il Porto Vecchio, la pista ciclabile che vanta essere una delle più lunghe d’Europa, il Casinò di Sanremo e il celebre Teatro Ariston dove ogni anno da quasi 70 anni si svolge durante il mese di Febbraio il famoso Festival della Canzone Italiana.
Proprio durante il Festival, nel quale la città diventa la meta principale di artisti, musicisti e cantanti, addetti ai lavori ma anche personaggi del jetset e della politica il ristorante Da Nicò è la tappa obbligatoria per una cena dopo-festival o un pranzo di lavoro. Fra i tanti VIP che hanno mangiato da noi ricordiamo: Andy Garcia, Belen Rodriguez, Mike Bongiorno, Asia Argento, Morgan, Alba Parietti, Gigi D’Alessio, Nino D’Angelo, Biagio Antonacci, Francesco Totti, Antonio Cassano, Gino Paoli, Enrico Ruggeri, Amedeo Minghi, Mietta, Vittorio Sgarbi, Gianni Morandi, i Fichi D’India, Paolo Conti, Antonella Clerici, Diego Passoni, Pippo Baudo, LP, Arisa, Ricchi e Poveri, Riccardo Cocciante, Ela Weber, Aldo Giovanni e Giacomo, Albano, Loredana Lecciso, Anna Tatangelo, Bobby Solo, Caludio Bisio, Franco Neri, Francesca Cipriani, Ermal Meta, Le Vibrazioni e tanti altri ancora…
Se sei un Vip o no alla Trattoria del Porto da Nicò troverai sempre un personale educato, cortese. discreto.
La nostra squadra
Nicholas, il titolare di questa emergente attività, inizia la sua carriera nel 2016 accompagnato da una enorme e avvolgente passione per la pizza e la panificazione, nata fin da quando era piccolo.
Comincia la sua esperienza in questo settore partendo dal semplice preparare i cartoni destinati all'asporto. Col passare del tempo, la sua passione e il suo impegno hanno continuato ad aumentare facendolo progredire al ruolo preposto alla farcitura delle pizze, per poi giungere al controllo del forno, poi al banco, fino al titolo di primo pizzaiolo.
Lo scorrere del tempo, la pratica nello stendere ogni singolo panetto di pizza, lo studio e l'approfondimento di quanto ha appreso, lo hanno portato ad un netto miglioramento del suo prodotto finale che Nicholas è sempre pronto a rivisitare ogni qualvolta apprende qualcosa di nuovo.
La qualità dei suoi impasti è andata sempre migliorando, soprattutto dopo aver studiato svariate tecniche di panificazione. Oggi, la sua esperienza, i suoi studi di settore e la sua continua voglia di crescere l'hanno portato ad aprire la sua attività.
Siamo con voi dal #caffè alla #pizza
Ci troviamo a #potenzapicena
Dal mare Adriatico al cuore della gente.
È l’amore per il mare che, ogni mattina sveglia i pescatori del mare Adriatico. Dal 1939, traendo origine da una Società di Mutuo Soccorso, nasce Coomarpesca, una cooperativa di pescatori veri spinti dalla passione per la pesca e per la tradizione del pesce in tavola.
Una passione che, nel tempo, è stata dirottata dai pescherecci in mare al porto di Fano, fino ai centri storici e per le vie della città attraverso degustazioni del prodotto ittico dell’Adriatico. Dai sardoncini scottadito alle vongole alla “pureta”, dal brodetto alle grigliate di PesceAzzurro cotte sul focone: ogni pietanza veniva sempre cucinata a distanza di poche ore dall’issaggio delle reti e condivisa con le famiglie fanesi, divenendo una delle principali tradizioni culinarie della città di Fano.
Dai pescherecci all’entroterra marchigiano
I pescatori del posto divennero – anticipando le tendenze culinarie dei giorni d’oggi – dei veri e propri pionieri dello streetfood. Muniti di un grande automarket dotato di celle frigorifere e di un focone trasportabile, i fanesi della cooperativa di pescatori intrapresero le strade dell’entroterra marchigiano per farsi portavoce della bontà e della genuinità del PesceAzzurro.
La notevole campagna di sensibilizzazione della CoomarPesca divenne un vero momento di festa in ogni piazza della provincia di Pesaro e Urbino: gli assaggi del PesceAzzurro grigliato erano gratis, e la gente si radunava attorno al grande automarket con tanta curiosità e appetito.
Dalla degustazione errante al primo ristorante self-service di Fano
Il PesceAzzurro di Fano iniziò a farsi apprezzare in tutta la provincia. Ad ogni evento organizzato dalla cooperativa di pescatori la presenza di famiglie, anziani, bambini e giovani curiosi aumentava progressivamente per cui si decise di aprire un ristorante a loro dedicato. Un ristorante che rispecchiasse in pieno il clima di festa e di condivisione trovato nei centri storici della provincia e nelle vie del porto di Fano.
Una sorta di self-service del pesce pescato nel mare Adriatico con tavolate che avrebbero ricreato l’atmosfera di una sagra, un luogo dove potersi sedere vicino a qualcuno che vuole condividere un pasto di buon pesce a un prezzo accessibile. Dalle vongole ai sardoncini, dai suri alle lanciarde: un menu di pesce completo dove poter degustare il pesce del mare Adriatico in antipasti, primi, secondi e contorni. La città di Fano ospita, così, il nuovo ristorante della cooperativa di pescatori, “Al PesceAzzurro”.
Dal mare al fuoco
Semplicità e Genuinità. Ecco le due chiavi di successo del grande brulichio di gente creato attorno Al PesceAzzurro di Fano. Semplicità della struttura e dei piatti, genuinità di un pesce povero e al tempo stesso ricco di sapore, semplicità del servizio e della cucina, genuinità dei pescatori e dei cuochi. Il prezzo popolare – dovuto alla notevole quantità di pesce azzurro nel mare Adriatico – e la tipicità locale delle pietanze proposte, consentivano di poter fare una sana mangiata di pesce in tranquillità per tutti.
Con l’apertura di un nuovo ristorante a Cattolica nel 2009, il ristorante Al PesceAzzurro iniziò a far parlare di sé oltre la provincia di Pesaro.
Ma la notorietà e il successo del PesceAzzurro portò con sé anche grandi invidie e rivalità, culminate nel giugno del 2010 con un grande incendio della struttura di Fano. Ma i pescatori della cooperativa di Fano non erano di certo noti per tirare i remi in barca.
In meno di un mese, grazie alla grande solidarietà dimostrata da tutta la città di Fano, il PesceAzzurro riaprì i battenti il 14 luglio 2010 in una grande struttura provvisoria e – in meno di un anno – nel maggio del 2011 inaugurò il nuovo grande ristorante self-service di Fano.
Ristoranti PesceAzzurro
Al contrario della sua natura distruttiva, quell’incendio non fece altro che accendere gli animi della cooperativa di pescatori del PesceAzzurro. Nuove idee e nuovi intenti iniziarono a prendere il largo. La grande affluenza del pubblico proveniente da fuori regione portò il PesceAzzurro ad aprire nuovi ristoranti self-service: dopo Cattolica, fu la volta di Milano Marittima nel 2011 e Rimini nel 2012.
Nel 2014 il PesceAzzurro volge le sue attenzioni verso Senigallia, la città famosa per la spiaggia di velluto e inaspettatamente colpita da una terribile alluvione. In quell’occasione, la cooperativa di pescatori decide di contribuire alla bonifica dei territori colpiti, devolvendo 5 centesimi per ogni pasto consumato nei diversi punti di Fano, Cattolica, Rimini e Milano Marittima.
Da quella solidarietà nacque così l’opportunità di aprire un nuovo ristorante, e nell’aprile del 2015 venne dunque inaugurato il quinto ristorante self-service di PesceAzzurro.
Contatti:
AMMINISTRAZIONE: 0721 800000
MIRAMARE DI RIMINI: 0541 478506
CATTOLICA: 0541 831919
FANO: 0721 803165
SENIGALLIA: 071 60407
L'Antica Osteria del Carugio è un'attività storica ubicata nel cuore di Portovenere, in provincia di La Spezia. La storia di quest'osteria risale all'anno 1790 ed è una delle più antiche attività di ristorazione della zona.
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